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Come sopravvivere al passaggio generazionale nelle PMI?

Il 19.04.2021 siamo intervenute al convegno organizzato da Propeller Livorno, con Presidente Maria Gloria Giani Pollastrini (http://www.piladegiani.it/) su ” Come sopravvivere al passaggio generazionale nelle PMI: le sfide per i manager ai tempi del Covid -19.”

Nel nostro intervento a due voci Maria Pia ha evidenziato che come studio Lessi abbiamo un doppio interesse per il tema di oggi:

1) siamo da sempre accanto a imprese familiari e piccole e medie imprese nel passaggio generazionale, attingendo alle competenze in materia societaria, familiare, successoria ( legge 55 /2006 patto di famiglia)

2) abbiamo vissuto 3 passaggi generazionali : babbo Gastone , fondatore nel ’48 a Maria Pia,  nel 1980, Maria Pia a Annamaria nel 2019, in uno studio professionale dove la persona del titolare e il rapporto personale hanno un ruolo fondamentale.

E ha chiesto se nell’ esperienza diretta e di studio dei relatori sono emersi 2 elementi che abbiamo riscontrato:

1) Il passaggio generazionale è positivo se è un processo e non un episodio, se nasce dal desiderio e non dalla necessità

Dove c’è analisi ( strutturale e interpersonale) , piano e accompagnamento del processo , funziona , altrimenti si perde il 30% nel primo passaggio ed il 50% nel secondo.

2) Per sostenere con soddisfazione un processo generazionale occorrono competenze integrate a sostegno del passaggio: giuridica, fiscale, organizzativa/ relazionale.

Annamaria, invece, ha esposto il punto di vista di chi riceve e accoglie la staffetta del passaggio generazionale.

Ha anzitutto evidenziato che i trentenni si inseriscono nel mondo del lavoro in un momento assai particolare :dopo 13 anni alla crisi finanziaria del 2008, 21 anni dal crollo delle Torri Gemelle e da più di un anno nel pieno di un pandemia mondiale.

Quindi è chiaro che il momento storico in cui ci inseriamo è profondamente mutato e diverso rispetto a quello dei sui predecessori.

Basta pensare che nonno Gastone ha fondato lo studio nell’ entusiasmo della ricostruzione del dopoguerra e la zia, negli anni ’80 ha proseguito con lo spirito di indipendenza e ambizione delle donne di quella generazione, noi trentenni, abbiamo una situazione di insicurezza nel futuro e insieme alcuni punti di forza:

1) Libertà  dagli schemi : maggiore ricerca di conciliazione tra vita e lavoro;

2) maggiore capacità di comunicare in tutte le varie forme, in maniera strasversale e capillare con un linguaggio assertivo e diretto;

3) la padronanza nell’uso delle tecnologie : non a caso siamo i c.d nati nell’era digitale.

Quindi se la “nuova generazione” viene ascoltata e supportata può sicuramente apportare un contributo e aumentare di valore il contesto lavorativo in cui viene inserita.

Infine Annamaria ha voluto condividere la propria esperienza personale :

Io mi inserisco in un ambiente lavorativo carico di storia e valori, per me è importante conservare quelli fondamentali che io condivido, sento e faccio miei come la cura per la persona e l’ impresa, il rapporto con le Istituzioni, nonno era curatore fallimentare  per il tribunale,  la zia e le colleghe hanno incarichi di esecuzioni immobiliari e giudice tutelare , ma anche è importante aprirsi a nuove prospettive, nel mio caso il diritto industriale ( marchi, brand, brevetti) e diritto d’autore.

Ho infatti capito che è sì importante assistere le imprese e le persone nella fase patologica dei rapporti, ma è altrettanto importante e mi appassiona molto accompagnare le imprese nel loro sviluppo e crescita aziendale. Mi sento molto vicina a mio nonno che chiamava il suo studio di commercialista ” studio di economia aziendale” e vedeva le imprese come creature da curare e far crescere.

Per noi giovani è importante vedere il ricambio generazionale come un trampolino di lancio per il nostro futuro e non come una trappola, che lede i nostri sogni e le nostre ambizioni. “

Sicuramente la strategia vincente per sopravvivere al passaggio generazionale è una sinergia generazionale : dove l‘esperienza di chi accoglie e i “ nuovi talenti” , competenze di chi subentra riescono a bilanciarsi, a cogliere il bello e il positivo di entrambe le parti , arricchendosi in uno scambio reciproco.

Per rivedere il convegno potete cliccare sul link di seguito:

https://www.youtube.com/watch?v=rIIINO7zq5s&t=7742s

Avv. Maria Pia Lessi e Avv. Annamaria Del Chicca

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